
14 Giu Maschere di carta – Ep.1
“Ma la più bacchettona di Milano, io dovevo invitarla a cena?”, pensa Ryan.
Se Sandra avesse un minimo di conoscenza del linguaggio del corpo, comprenderebbe subito quanto Ryan sia poco interessato a lei. Se ne sta appoggiato con il mento sul polso e annuisce, mentre cerca di soffocare uno sbadiglio. Lei continua a parlare del suo inutile lavoro da commessa ed emette quei fastidiosi risolini.
Almeno ha due belle tette.
“Capisci?”, risatina stridula.
Ryan alza il calice di vino bianco, volta lo sguardo verso i dettagli dorati del ricercato arredo del ristorante e poi insiste sulle iridi azzurre di lei.
“Sicuramente… il tuo è un punto di vista interessante, però…”.
“Però… cosa?”.
“Niente”.
Ryan afferra un nighiri con le bacchette, lo intinge dalla parte del gambero nella salsa di soia. Lo avvicina al naso, inspira, imprimendosene il profumo nella memoria. La chiave di tutto con le donne, secondo lui, è la connessione sensoriale. E il senso più importante per colpire una donna è l’olfatto. Stimolare l’olfatto genera una magia che si rifà al lato più animalesco del corteggiamento, richiamando l’attrazione primordiale.
Lentamente porta il nighiri alla bocca e lo assaggia.
Sandra ticchetta con le bacchette sul tavolo, fa una smorfia e insiste, riportandolo nel discorso: “Però cosa?”.
Ryan finisce di masticare con calma, beve il vino, posa il bicchiere e prende un altro pezzo dalla barca di sushi. Lo intinge nella salsa e poi risponde: “L’anima gemella…”.
Mangia. “È un’illusione… Una fantasia da romanzi rosa”.
“Che visione cinica che hai… Se davvero lo pensi, devi essere molto triste”.
“Dai che stavo scherzando” sorride e attende l’attimo in cui il viso di lei si distende per dire: “Sono sicuro che la troverai presto… la tua anima gemella. Vedrai”.
“Non prendermi in giro”.
“Non ti sto prendendo in giro” Ryan afferra il penultimo pezzo di sushi e se lo porta alla bocca.
Sandra è intenerita. “Quindi hai smesso di crederci?”.
“No, non ho smesso di crederci… Io non ci ho mai creduto” ride “E fino ad oggi, la vita mi ha dato ragione”.
“Mi stai dicendo che tu non ti sei mai innamorato?”.
“Mai avuta questa fortuna”.
“Non ti credo, per me te la stai raccontando”.
È strano il disagio provato da Ryan, mentre è osservato dagli occhi di lei. Gli ricordano quelli di un’altra donna, una donna di cui è stato davvero innamorato. Volge lo sguardo altrove e si versa del vino.
La cameriera si avvicina al tavolo, per servire la tempura. Ryan le sorride gentilmente, ringraziandola dentro di sé. Lei ricambia come se avesse udito il ringraziamento ad alta voce.
“Puoi non credermi…” dice “ma è la verità” allunga le bacchette verso un gamberone, lo intinge nella salsa e lo addenta: “Mai innamorato! Mh… devi provarlo, è ottimo”.
“Davvero… un ragazzo dolce e carino come te…” Sandra si sta arrotolando una ciocca bionda con l’indice “Così sensibile… Non è che forse sei semplicemente troppo timido per esprimere i tuoi sentimenti?”.
L’espressione di Ryan è di sconcerto. Scuote brevemente il capo mentre le versa altro vino, domandandosi concretamente se riuscirà a farsela in serata come da programma, così da poterla finalmente depennare dalla lista di contatti.
Sandra sta continuando a parlare: “Capisci? Il mio ragazzo ideale, io lo vorrei…”. Ma Ryan non ascolta, anzi sta aggiornando Twitter.
“Tu, invece?” le chiede a bruciapelo interrompendola, più che altro per ravvivare la conversazione “Tu ti sei mai innamorata?”.
“Certo… che domande…”.
“Ed era vero amore?”.
“Bè…”.
“Te lo dico io, mia cara… non lo era. Non lo è mai… ma in questo caso, davvero non lo era… o tu non saresti qui con me, adesso”.
“Cosa puoi saperne tu”.
Ryan la fissa a lungo, poi dice, versando il vino nel bicchiere di lei: “Brindiamo! Al momento presente”.
“Al momento presente?”.
“Sì, al momento presente. Il momento più prezioso, perché è fuori dal tempo. E fuori dal tempo, non è necessario guardarsi indietro o avanti. Non si ha un passato di colpe e fallimenti di cui dover dare conto e non si ha un futuro di sogni, ambizioni o aspettative con cui confrontarsi. Se si interrompe ogni tipo di connessione con il tempo e con lo spazio, fino quasi ad annichilirsi e scomparire… si diventa sufficientemente piccoli da cancellare ogni male. Questo è il meraviglioso significato del presente, quell’attimo in cui siamo solo ciò che proviamo. E non esiste altro”.
“Bè…”.
“E poi questo momento è bello perché ci sei tu, qui con me”. Questo il genere di frasi che Ryan dice di solito alle donne. E funzionano, perché è sincero, lo pensa davvero. È felice della compagnia di Sandra, ma non vuole innamorarsi, né di lei, né di nessun’altra. Perché amare significherebbe ammettere l’esistenza di un altro essere umano al suo stesso livello. E significherebbe anche esporsi con tutta la sua sensibilità e farsi ferire. E allora potrebbe ripetersi quanto accaduto a New York.
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